Kabaj Morel Amfora 23 marzo 2009 presso il ristorante Vicolo Santa Lucia a Cattolica, via Carducci, n.76 dalle 19:00 cena a buffet con degustazione vini Kabaj-Morel (Collio Sloveno) € 30,00 per persona. “Non dovremmo utilizzare tecnologie nuove finchè non siamo in grado di dominare quelle vecchie…” Jean Michel Morel. Si tratta di un evento eno-gastronomico ad alto contenuto tecnico, che però non si rivolge esclusivamente al settore enologico, ma apre le porte ad interessati, appassionati, e anche a coloro che, curiosi, desiderano passare una bella serata in compagnia della ristorazione del Vicolo Santa Lucia e dello chef Stefano Ciotti sorseggiando vini d’autore creati da tradizioni millenarie (la fermentazione in anfore). Jean Michel Morel, titolare dell’azienda, illustrerà con materiale audiovisivo la nascita, la crescita e maturazione del suo vino, rendendo questo evento un interessante appuntamento culturale per comprendere la storia e le tradizioni di chi, come la sua famiglia, ha fatto del vino una nobile ragione di vita. In collaborazione con : Biagioli – Fano, Belfiore Enoteca – Montefiore Conca, River Wine Company. Per info e prenotazioni: 0541 954677 – 0541 836360.
Cenni di storia: da “Brda da colle a colle” di Umbero Pellizon e Anny Rechberger Precar “L’unica macchina del tempo accessibile: la tradizione”. L’attività della cantina Kabaj-Morel, produttrice di vino già dal lontano 1928, cambia con una svolta decisiva nell’anno 1993. In questo anno hanno cominciato con la produzione indipendente del vino, hanno partecipato alla fiera del vino di Ljubljana e ottenuto la medaglia d’oro ed il premio giornalistico “Bakhus” (Il Bacco) per il loro primo imbottigliamento del Tocaj, come lo si poteva allora ancora nominare. “Questo rappresentava la prima buona promozione che aiuta molto nel farci valere sul mercato. da quel momento il nostro punto di vista cambiò, perciò oggi partecipiamo raramente ai concorsi, sicuri che esistano diversi modi di promozione” Ci spiegano Katja e suo marito Jean Michel Morel. ed è proprio lui a dare quella nota personale ai loro vini. Jean Michel è francese di Bordeaux ed è stato l’amore a portarlo nella Brda, dove si può dedicare alla viticoltura che è la sua professione. “La composizione del suolo e le condizioni climatiche sono diverse da quelle in Italia e in Francia dove lavoravo prima. il fascino del lavoro con il vino è proprio nel saper sfruttare tale diversità, includere la propria intuizione e produrre un vino che piaccia al vinaiolo. il vino non deve essere commerciale, la nostra strategia di produzione non è di produrre alla grande, bensì particolare” riassume Jean. Egli è fedele ai tradizionali metodi di vinificazione e perciò lascia già da tempo un terzo dei vini ad invecchiare nelle botti di rovere. Ora si sta cimentando a fare un salto ancora più indietro nel passato.”Secondo me non dovremmo utilizzare delle tecnologie nuove finchè siamo in grado di dominare a fondo quelle vecchie” racconta e aggiunge con orgoglio di avere in cantina anche delle anfore. nelle anfore si produceva il vino già millenni fa e ogni produttore di vini dovrebbe conoscere questa tecnica. io ne sono entusiasta, e credetemi, entusiasmerei anche gli amanti di vini pregiati. stiamo facendo delle prove per sapere come si conservano in anfore soprattutto diverse specie autoctone” Ci confida Jean, vinaiolo misterioso ancor pieno di sorprese. il passato incrociato con il presente è un’esperienza unica! L’unica macchina del tempo accessibile.