Quante volte usciamo fuori a pranzo o a cena! Aggregati dalla classica frase “andiamo a mangiare fuori”! Con gli amici o con la famiglia, sedersi attorno ad un tavolo fa sempre piacere. Il buon cibo non si rifiuta mai, è uno dei piaceri della vita. Ogni occasione è buona per approfondire la nostra cultura gastronomica e riempire, al tempo stesso, lo stomaco, sempre che, quando viene proposto, sia veramente nostrano, genuino, di qualità, come viene d’altronde indicato nei menù. Siamo veramente convinti di questo? Qualche dubbio è meglio porselo! Ad esempio chi fosse nella convinzione che nei ristoranti di Cattolica si mangia solo pesce fresco è meglio che si ravveda ed inizi a valutare cosa, nel 90% dei casi, gli viene proposto. Se negli antipasti, come nei primi, secondi e grigliate, tra le materie prime usate per confezionare la pietanza sono presenti, gamberi, seppie, calamari, tonno, pesce spada, salmone, coda di rospo, spigole, astici e cappesante, potete stare certi che la loro provenienza dista migliaia di km dall’Adriatico. Queste sono tutte materie prime di facile reperibilità, quasi tutte congelate o di allevamento. Solitamente quasi mai acquistate al porto, (dove normalmente si compra il pesce fresco), ma da grandi aziende del settore. Piatti comunque ottimi al palato, dai valori nutrizionali soddisfacenti, sapientemente preparati ed allestiti dalle mani di cuochi esperti. Per non parlare poi dei ristoranti che fanno uso di pesce persico e pangasio. Sono due specie, dal sapore sì delicato, ma che non hanno nulla a vedere con la tradizione marinara del luogo, vivendo in acque di fiumi e di laghi asiatici, della Siberia e dell’Africa. Parliamo poi del “Surimi”, che, per chi non lo sapesse, sono quei bastoncini di “pesce” rossastri, proposti normalmente negli antipasti o nei primi, come polpa di granchio…! Sono un composto di farina di merluzzo, carboidrati e addensanti inventato dai giapponesi. Altro che pesce fresco! Quindi attenzione a cosa viene proposto, a cosa ordiniamo e per ultimo, ma non meno importante, a quanto spendiamo. A Cattolica, tra i tanti locali che fanno uso di pesce congelato e di importazione, esistono viceversa anche ristoranti e trattorie che fanno buon uso di pesce fresco nonché nostrano, pescato dalle nostre barche in Adriatico. Basta saper distinguere… e di farsi consigliare dalla gente del posto. Buon appetito!
Basta polpo, seppie e gamberi, meglio il pesce azzurro, almeno è sicuramente del posto.
Molti ristoratori giocano sull’inesperienza dei clienti.
La gente pensa: “Siamo al mare…” e che sia automatico mangiare pesce fresco.
Nell’insieme qualcosa di nostrano e fresco ci potrebbe anche essere, per lo piu’ i molluschi, come vongole e cozze, ma in linea di massima e’ quasi tutto pesce congelato, d’allevamento o d’importazione.
Cio’ non toglie che si mangia bene e si spende il giusto.