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Prevenzione | Zanzara Tigre

Zanzara TigreSi avvicina la stagione calda, e con essa è necessario ricominciare ad attivare tutte le attenzioni possibili, e da parte di tutti, per contrastare la proliferazione della zanzara tigre. Sia perché è un insetto fastidioso in se’, con le sue punture, sia perché potrebbe essere vettore di malattie infettive, come ad esempio la chickungunya di cui l’anno scorso, anche in provincia di Rimini, si sono verificati alcuni casi. La Regione Emilia Romagna, gli Enti locali (con la Provincia a fare da capofila), Hera, l’Azienda Usl, stanno mettendo in atto una campagna a tutto campo per contrastare il pestifero insetto. Ma è ormai più che chiaro che i risultati sono difficili da ottenere se non vi è un’attiva collaborazione da parte della cittadinanza tutta. Perché basta che una persona, magari per una disattenzione, crei le condizioni per la riproduzione della zanzara, che questa in poco tempo di “espande” anche ai vicini. Il coordinamento a livello regionale è assicurato dal Gruppo regionale per la lotta alla zanzara tigre con il Comitato tecnico scientifico e l’attivazione dell’Unità di crisi se necessaria. E’ importante, di conseguenza, che i cittadini maturino una maggiore consapevolezza dei rischi per la salute rappresentati dalla diffusione della zanzara tigre, e che si crei, un consenso diffuso verso le attività di disinfestazione e controllo. Attività alle quali, anzi, i cittadini dovrebbero partecipare, ad esempio con trattamenti antilarvali e bonifiche dei focolai nelle loro aree private. Le misure preventive richiedono solo un po’ d’impegno. E’ fondamentale, ad esempio, evitare di lasciare contenitori d’acqua (vasi, sottovasi, secchi, giocattoli, piscinette…) all’aperto, in cui l’insetto può deporre le uova. Ma alla zanzara basta anche una piccolissima quantità d’acqua, per cui è importante stare attenti, ad esempio, anche ai ristagni in teloni e simili, specialmente dopo gli acquazzoni. Dove questa operazione non è possibile, per esempio nei tombini, bisogna collocare prodotti larvicidi che saranno in distribuzione. E’ importante collaborare tutti. E, anzi, è doveroso. Anche perché i Comuni, sempre in accordo con la Provincia e su disposizione della Regione, hanno assunto ordinanze che consentono di elevare sanzioni amministrative, anche salate, a chi non segue queste disposizioni. Naturalmente, nelle aree pubbliche (e nei tombini situati su suolo pubblico) si provvederà ad una periodica disinfestazione attraverso appositi prodotti, a cura di aziende specializzate. Contrastare la zanzara tigre è il modo migliore per cercare di evitare il contagio da chickungunya. Ma per questo, alle suddette misure, se ne possono poi aggiungere altre specifiche. Ad esempio vestire con abiti (anche se leggeri) che lascino scoperte poche porzioni del corpo (ad esempio pantaloni lunghi e camice a maniche lunghe), utilizzare prodotti repellenti per insetti sulle parti del corpo scoperte (tenendo conto che il sudore ne riduce gli effetti), cercare di evitare l’ingresso delle zanzare nei locali in cui si vive. Se poi capita che una persona venga colpita da un virus trasmissibile dalla zanzara, in accordo con gli operatori sanitari è utile cercare di far sì che quella persona non sia ulteriormente punta per non espandere il contagio. Tutte queste disposizioni sono comunque racconte nella campagna della Regione “Contro la zanzara tigre, facciamoci in quattro”, presentata pochi giorni fa a Bologna. Oltre al numero verde gratuito 800.033.033, e ai siti www.zanzaratigreonline.it e www.saluter.it vi sono numerosi supporti informativi che saranno distribuiti. Saranno affissi manifesti, locandine, e saranno distribuiti, tramite gli enti locali, le farmacie, gli amministratori di condominio, opuscoli illustrativi e che in maniera pratica e semplice spiegano come contrastare la “tigre”. Una particolare attenzione devono tenerla anche quei viaggiatori che si recano in zone in cui le malattie di cui la zanzara è vettore, sono endemiche. Ivi compresi, ovviamente, i cittadini stranieri che fanno un soggiorno in patria poi tornano in Italia. Devono stare molto attenti a non essere punti. Per loro vi saranno depliant ad hoc distribuiti presso agenzie di viaggio, Iat, Apt, Azienda Usl, medici di famiglia, enti locali. Per gli stranieri saranno predisposti materiali multilingue. Naturalmente medici di famiglia e pediatri saranno anche particolarmente attenti a vigilare sui sintomi di queste particolari patologie, segnalandole al Sistema di sorveglianza attiva predisposto dalla Regione, per mezzo delle Aziende Sanitarie.

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